Qualche riflessione a voce alta…. La crisi.

E’ un pò che non scrivo, non è un periodo facile, ne approfitto per parlare di un argomento, credo e spero interessante: La crisi. La crisi c’ è ? Non c’ è ? Stà finendo ? E’ finita ? Non c’ è mai stata ? ….

Allora mi permetto di fare alcune riflessioni ed alcune domande.

In questi mesi di grandi e generalizzate difficoltà, girando per aziende, parlando con titolari, dirigenti, impiegati ed operai ho sentito grandi preoccupazioni per il futuro, questa crisi a differenza delle precedenti ha una caratteristica sinistra(non vuole indicare uno schieramento politico), tutti i settori sono colpiti in modo forte. Questo genera una preoccupazione importante nelle persone, se perderò il lavoro, se l’azienda chiuderà cosa farò ? La caratteristica di questa crisi è che il lavoro manca in modo generalizzato come non succedeva da decenni. E se manca il lavoro, manca la speranza, si perdono gli obbiettivi, si perde la dignità. E’ grave. E quel che a parer mio è più grave è che ce lo stiamo nascondendo. Non lo vogliamo vedere questo futuro così incerto, lo allontaniamo perchè il solo pensiero è fonte di crisi profonda. per di più il precedente ragionamento vale per coloro che il posto di lavoro o la propria azienda ancora ce l’hanno. Coloro i quali invece queste cose non le hanno più e sono tanti non hanno voce. Coloro che hanno perso il posto di lavoro perchè l’azienda ha chiuso i battenti non sanno dove sbattere il naso per trovare anche quel minimo di sopravvivenza degna di questo nome per sè e per la propria famiglia. E intanto continuiamo a leggere giornali dove si parla di questa crisi che mostra segnali di rallentamento….. di Papi, di Di Pietro che ama le gogne medievali per tutti coloro che non siano immacolati, della Lega che non vuole gli extracomunitari, come se il respingimento da solo fosse sufficiente a risolvere il problema, in un mondo ormai così globalizzato, tanto che assomiglia ad un condominio, c’ è veramente ancora chi pensa che basti chiudere la porta del proprio appartamento per essere al sicuro ? Sono frastornato da questi comportamenti. Siamo distratti dal vero problema. Ciò che è evidente, almeno a mio avviso, in tutta questa crisi è una cosa precisa: Il mondo di prima non c’ è più. La speculazione finanziaria non ha solo creato una bolla speculativa al suo interno, ha nettamente falsato la parte produttiva alimentando una produzione di beni e servizi ampiamente superiore alle necessità e alle potenzialità di acquisto. E’ vero che  ha generato negli ultimi anni anche molti posti di lavoro, ma innescando anche nelle persone l’illusione, la falsa speranza che tutto ciò fosse per sempre… Non mi pare che sia così e non perchè lo dico io, basta guardarsi intorno. Questa crisi ha radici lontane, è scoppiata nel 2008, ma covava sotto le ceneri da diversi anni autoalimentandosi in un circolo vizioso sempre più incerto finchè ha ceduto. Quando sostengo che gli attuali sistemi economici sono inadeguati a mantenere una socialità equilibrata, mi prendo del visionario, mi stà bene, vorrei però che chi mi contesta questo concetto mi provasse la bontà del sistema attuale anche per il futuro prossimo facendomi capire come si evolverà l’attuale sistema. Credo fermamente che senza un radicale mutamento non possa che peggiorare.(Stò sorridendo perchè mentre scrivevo l’ultima frase stavo riflettendo sul fatto che sono ritenuto un ottimista. A Bologna nel dialetto della zona si potrebbe dire: Benessum(Benissimo).

A fronte delle precedenti considerazioni, che sottolineo, sono personali e come tali non vogliono avere valore di assolutezza, la domanda che mi pongo e’ la seguente:

Quali soluzioni sono state trovate per risolvere questo mega ingorgo produttivo-finanziario ?

Se ce ne sono mi piacerebbe poterle capire, vorrei che qualcuno con 4 conti alla mano mi spiegasse come ritiene possibile ridurre il tasso di disoccupazione e rilanciare l’economia. 4 conti che siano dimostrabili e che prevedano uno scenario futuro con una certa approssimazione. Chiedo troppo ?

Finora io ho sentito chi pensa di tamponare con gli ammortizzatori sociali in attesa di chissà quale evento biblico che intervenga miracolosamente a sanare tutto ciò… Speriamo in bene.

Ho sentito chi dice che a fronte di una ripresa dell’economia americana, noi andremo al traino come al solito, ed anche in questo caso il miracolo ci darà di nuovo la nostra vita. In questo caso speriamo quindi in Obama.

Ho sentito chi dice che dovremo arrestare tutti i dirigenti della finanza coinvolti nella crisi…. Questo è utilissimo per il pasto quotidiano. Non fraintedete, non dico che chi sbaglia non debba pagare, ma il solo atteggiamento stile ghigliottina, senza una soluzione dopo non serve a niente.

Ho sentito sindacalisti(presunti tali) agitare il dito verso le aziende in difficoltà, sostenendo in termini imperativi che vanno chiuse a favore di quelle(presunte) floride. Bella soluzione, complimenti. Non poniamoci neanche l’idea che forse e dico forse le aziende in difficoltà, magari hanno avuto anche titolari e/o manager incapaci di rispondere alla crisi e forse sono vittime di un sistema che non premia le piccole strutture. Bene per gli aiuti alla FIAT e ai grandi gruppi, ma che si dica anche che questi aiuti indirettamente vanno a finire alle piccole realtà che orbitano intorno a queste grandi strutture, senza porsi il dubbio che così facendo si sbilanciano i rapporti di forza economici solo a favore delle grandi imprese, è stupefacente. Cosa pensano questi sostenitori ? Che i grandi gruppi così aiutati, a loro volta, presi da un’immensa gratitudine elargiscano appalti e commesse a prezzi equi a queste piccole strutture ? La risposta è NO, cercheranno(e non gli dò torto) di ottenere i prezzi più bassi. Così facendo però non avremo la certezza che premieranno le aziende meritevoli, avremo semplicemente la certezza di lasciare la competizione in mano ai grandi gruppi e alle decisioni a loro più comode. Questo sistema non mi piace.

Passatemi un esempio vissuto in questi giorni di aiuto ai disoccupati e di conseguenza all’economia. Molti di voi sapranno che chi perde il lavoro può aver diritto alla iscrizione nelle liste di mobilità, questa iscrizione a sua volta genera un risparmio per le aziende che assumono. Fin qui tutto bene, se non fosse per due piccoli dettagli:

1) Ottenere l’iscrizione alle liste di mobilità può essere una vera sofferenza, le modalità sono a volte complesse. Anche in Emilia Romagna dove la Regione ha creato una deroga che semplifica l’accesso per i dimessi per giusta causa(onore al merito) resta in vari casi un tantino difficoltoso. Quindi si perde il lavoro, magari non si sono percepiti gli ultimi stipendi e quando si và al CIP(Centro per l’Impiego) già abbastanza sfiniti per quanto ti è accaduto e con la speranza di essere posti nelle liste di mobilità, ti senti dire che non è possibile senza accordi sindacali e/o lettere di avvocati che attestino la regolarità delle dimissioni per giusta causa. Ti viene negato un diritto importante per poter riaccedere al mondo del lavoro, visto che chi ti assume risparmia e quindi è maggiormente invitato a sceglierti.

2) Quanti sanno che il diritto alla mobilità e quindi al risparmio per l’azienda che ti assume sono le seguenti:

                   a) Se vieni assunto a tempo determinato hai diritto alla mobilità fino a 24 mesi con 2 rinnovi contrattuali.

                   b) Se invece vieni assunto a tempo indeterminato hai diritto alla mobilità solo per 18 mesi…..

Quando sostengo che il sistema invita a fare cose sbagliate…. Se foste voi a dover assumere, che fareste ? Caso a) o caso b).

Se fossimo a Zelig, la battuta sarebbe: Come ti creo un precario.

Poi ? Cosa non ho sentito ?

Sarei felice che qualche buon anima perdesse un pò di tempo in questo blog e ragguagliasse me e qualcun altro, che come me, forse si è perso quelle proposte atte a risolvere questi piccoli problemucci…..

 

Alla prossima.

Benessum.

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